Gli Obiettivi:
Ambiente e Natura
Ambiente Liberale
Ecologisti di Destra
Animalisti
IL PARTITO
I Nostri
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Partito Ambientalista Italiano
Ambientalisti - Animalisti
- Liberali
AMbientE
E UOMO
Nel riflettere sui
problemi ambientali e nel rispondere agli allarmi lanciati
dall'ambientalismo corrente, gli studiosi liberali sviluppano
analisi che, in un modo o nell'altro, chiedono la
moltiplicazione delle proprietà private (anche dove altri non
sarebbero arrivati ad immaginarlo: come nel caso degli elefanti
o dei castori), una loro migliore tutela istituzionale e una
piena liberalizzazione dei diritti degli individui sulla natura.
Un esempio classico di questa impostazione lo si trova nelle
pagine in cui Rothbard
esamina gli allarmi degli ecologisti a
proposito di più o meno imminenti esaurimenti delle risorse
naturali la cui responsabilità sarebbe da addebitare al libero
mercato.
Prendendo in esame - in
maniera esemplificativa - la situazione del rame, Rothbard
spiega in che modo nel corso del dopoguerra tale metallo non si
è sia esaurito, a dispetto di tante funeste previsioni. Egli
spiega perché gli avidi proprietari non hanno svuotato i loro
giacimenti, cercando di ottenere in breve tempo utili di
notevole consistenza e lasciando l'umanità senza un solo grammo
di questo elemento prezioso. La sua lettura mostra che essi
hanno sempre sfruttato le loro miniere tenendo in considerazione
le aspettative future: le leggi dell'economia e la libera
fluttuazione dei prezzi hanno indicato ai proprietari delle
miniere, insomma, i criteri per una gestione oculata. In questo
senso bisogna guardare al mercato come ad un raffinato sistema
di autoregolamentazione: quando la quantità di rame disponibile
è diminuita e il prezzo è salito alle stelle, infatti, le
imprese consumatrici hanno trovato razionale e conveniente
individuare nuove strategie per fare fronte alla situazione.
In primo luogo il rame è
stato usato solo dove era insostituibile, cercando in tutti gli
altri casi di rinvenire materiali in grado di surrogarlo. In
secondo luogo, è diventato ragionevole ricercare nuovi
giacimenti e anche riaprire quelle miniere precedentemente
chiuse perché non più redditizie. In terzo luogo si è rivelato
economico investire in ricerche volte a rinvenire tecnologie
nuove: lo sviluppo delle fibre ottiche, d'altra parte, non
sarebbe stato così rapido se il rame avesse avuto un prezzo più
basso e se non si fosse avvertito il bisogno di trovare
un'alternativa ai cavi in quel metallo.
È per merito del sistema
dei prezzi di mercato, insomma, se il rame non si è esaurito e
se, con ogni probabilità, non scomparirà nei prossimi decenni.
Questo bene scarso e prezioso è stato disponibile in tutti
questi anni, e lo è ancora oggi (a dispetto delle profezie di
sventura formulate da taluni ecologisti) perché il comportamento
dei proprietari dei giacimenti, delle imprese e dei consumatori
che acquistano i loro beni e servizi è stato in larga misura
razionale: ma questa razionalità è da ricondurre ai
comportamenti favoriti dal prezzo di mercato e dalle
informazioni in esso concentrate.
Quanto Rothbard dice a
proposito del rame può essere ripetuto per ogni altra risorsa
rara: se il suo prezzo non viene alterato dall'azione pubblica.
Le analisi di questo ed altri studiosi "austriaci" sono
importanti perché, dal Rapporto Meadows in poi, la letteratura
scientifica di marca ecologista è stata letteralmente
ossessionata dal timore di un'umanità che consumi ogni ricchezza
e trasformi l'universo in un deserto. Per gli ambientalisti se
gli uomini fossero lasciati liberi d'agire a proprio piacimento
essi si comporterebbe come cavallette che non lasciano nulla
dietro a sé.
In sintesi, la tesi
ambientalista è la seguente: le risorse sono limitate (l'immagine
dominante è quella della terra, intesa come pianeta); il
progresso tecnologico consuma risorse in grande quantità; la
politica, quindi, ha il compito di limitare l'azione delle
imprese e lo sviluppo dell'economia - da qui l'espressione
sviluppo sostenibile - in modo tale da frenare l'ansia
distruttrice di quegli individui miopi ed egoisti, gli
imprenditori, che minacciano l'equilibrio ecologico globale.
PER UNA
ECOLOGIA DI MERCATO
In nome della "difesa dell'ambiente", le classi politiche
di vari paesi stanno progressivamente dilatando il loro potere
sull'economia e sulla società. Non solo: richiamandosi a rischi
ecologici più o meno fondati sono sempre più numerosi quanti
prospettano l'esigenza di dare vita ad uno Stato mondiale che
veda unificati in un unico cartello monopolistico i ceti
politici nazionali, in modo tale da elaborare terapie adeguate.
Secondo il dogma ambientalista, infatti, la tutela della natura
esige soluzioni planetarie e, quindi, istituzioni politiche di
quelle dimensioni.
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Programma
ANIMALISTA LIBERALE
La tutela della fauna selvatica e degli animali domestici
sono valori etici ed ecologici oltre che ormai anche normativi,
ben presenti e considerati sempre più importanti dai cittadini
di ogni età e condizione. Lo Stato insieme agli Enti Locali
dovranno quindi impegnarsi in azioni strutturali e sul
territorio affinché il rapporto con gli animali sia il più
solidale e meno conflittuale possibile attuando o inserendo nei
propri Statuti il principio di impegno per la promozione del
rispetto degli animali.
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I Paradossi
dell'Ecologismo
In nome della "difesa dell'ambiente", le classi politiche
di vari paesi stanno progressivamente dilatando il loro potere
sull'economia e sulla società. Non solo: richiamandosi a rischi
ecologici più o meno fondati sono sempre più numerosi quanti
prospettano l'esigenza di dare vita ad uno Stato mondiale che
veda unificati in un unico cartello monopolistico i ceti
politici nazionali, in modo tale da elaborare terapie adeguate.
Secondo il dogma ambientalista, infatti, la tutela della natura
esige soluzioni planetarie e, quindi, istituzioni politiche di
quelle dimensioni.
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Ambientalismo e Natura
Un concetto merita di essere ribadito: in passato le
attività che danneggiano l'ambiente erano molto più contrastate
di quanto non avvenga oggi e non soltanto perché gli altiforni,
le automobili o le petroliere erano ancora da inventare. A
seguito della statizzazione del diritto, dell'imporsi di minimi
e massimi gestiti burocraticamente e, infine, dell'istituzione
di tasse sull'ambiente (secondo il principio "chi inquina paghi"),
i poteri pubblici si sono arrogati la facoltà di permettere a
taluni soggetti di danneggiare gli altri alla sola condizione
che il soggetto inquinante rispetti gli standard di legge o
versi denaro allo Stato.
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Ambiente e
Consumatori
I Consumatori
Ambientalisti.
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Puliamo il
Mondo
Puliamo il Mondo.
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Relazione
Annuale del Segretario
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