CONTRO LA VIVISEZIONE
Cosa possiamo fare contro la vivisezione? In primo luogo, quando acquistiamo cosmetici o prodotti per la casa, dobbiamo assicurarci che le ditte produttrici aderiscano agli standard per prodotti realmente 'cruelty-free' (oltre che, ovviamente, non contengano prodotti di origine animale come latte o miele). La pagina di ricerca del nostro sito (Home: Vivisezione: Cosmetici e detersivi) fornisce un elenco di tali ditte ed aiuta a localizzare un negozio nella propria zona. Possiamo anche scrivere a questi produttori per far sapere loro che reputiamo molto importante la loro presa di posizione e che anche per questo utilizziamo i loro prodotti. Possiamo poi scrivere ai produttori che non aderiscono a questi standard invitandoli a farlo e informandoli che fino a quel momento non compreremo i loro prodotti. Se rispondono genericamente di non effettuare test su animali è necessario spiegare loro il significato di questi standard, che va ben oltre il non effettuare in prima persona test su animali, ma nel non alimentare questo inutile massacro. Lo stesso approccio funziona con i negozianti: richiediamo prodotti delle aziende che aderiscono agli standard, spieghiamone loro il significato e facciamo capire che non acquisteremo altri prodotti. Potete portare loro la lista completa e chiedere loro di iniziare a vendere tali marche, se già non lo fanno. Resta poi il versante della ricerca medica. È fondamentale non effettuare alcuna donazione a favore delle associazioni che finanziano la sperimentazione animale. Aiutate invece le associazioni che utilizzano il denaro raccolto per esperimenti che aiutano veramente i malati e non uccidono esseri viventi innocenti. Il progetto Ricerca senza Animali (www.ricercasenzaanimali.org) fornisce una lista delle associazioni da finanziare e di quelle da evitare. Se siete donatori abituali di una di queste associazioni potete scrivere una lettera in cui spiegate che smetterete di inviare loro denaro fino a quando continueranno a finanziare inutili progetti di sperimentazione animale. Ovviamente riceverete una lunga lettera in cui tenteranno di difendere il loro operato, giocando vigliaccamente sul vostro altruismo e tentando di farvi credere che dovete scegliere tra la vita di un bambino e quella di un topo. Possiamo anche informare il maggior numero di persone possibile sulla crudeltà, l'inutilità e la pericolosità della vivisezione; quando quotidiani, periodici o programmi televisivi forniscono informazioni scorrette su questi argomenti, scriviamo una lettera per ribadire il nostro punto di vista. Le associazioni che raccolgono fondi per la ricerca cercano di nascondere il fatto che finanziano la vivisezione, quindi è fondamentale portare sempre più persone a conoscenza di questo fatto. Purtroppo questi passi, seppure importantissimi, avranno un impatto molto piccolo sul problema della sperimentazione animale. Nel caso dell'alimentazione veg*ana ciascuno può smettere di mangiare prodotti animali; più persone lo fanno, meno animali vengono uccisi e, idealmente, se tutti fossimo vegani, nessun animale verrebbe più ucciso per la nostra alimentazione. Nel caso della sperimentazione la situazione è completamente diversa: anche se nessuno comprasse cosmetici e altri prodotti testati su animali, questi test continuerebbero. Tutto viene testato: la plastica con cui è realizzata una comune penna a sfera, l'inchiostro con cui è stampata l'etichetta dell'acqua minerale, tutto. Di conseguenza, le nostre decisioni negli acquisti hanno un peso molto inferiore rispetto al caso dei generi alimentari. Questo ovviamente non deve fermarci: un piccolo aiuto è meglio di nessun aiuto, e ogni animale salvato è un grande risultato, specialmente se ci mettiamo nei panni di quell'animale. Servono però altre tecniche; tenete presente che la maggioranza degli Italiani è assolutamente contraria alla sperimentazione animale, e che l'assoluta inutilità di queste pratiche è stata ampiamente dimostrata. Nonostante questo, visti gli enormi interessi in gioco, continua ad essere esercitata e ogni 3 secondi, nella sola Europa, un animale muore tra atroci sofferenze. Non solo: ogni giorno quasi 60 esseri umani vengono uccisi nel mondo a causa della sperimentazione animale, e le stesse aziende che effettuano questi test usano i paesi più poveri come un immenso laboratorio di cavie umane. In questo scenario diventano indispensabili manifestazioni e boicottaggi ai danni delle strutture pubbliche (stabulari universitari, ospedali..) e private (industrie farmaceutiche, laboratori di `ricerca' ). Un'interessantissima iniziativa è rappresentata dal progetto `Agire Ora' (http://www.AgireOra.org), volto a riunire attivisti e potenziali attivisti di ogni parte d'Italia. Tramite il loro sito potete contattare altri attivisti della vostra zona per collaborare con loro oppure formare un nuovo gruppo.